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Topolino: quando Jean Cocteau incontra Walt Disney | #PERSONAGGIcosmetici

Lui si chiama Topolino: il nome d’arte si ispira a walt disney, mentre l’originalità e la capacità espressiva sembrano essere degne del talento di Jean Cocteau. un “semplice” ragazzo del ventesimo secolo, diventato uno straordinario make up artist.

topolino ritratto

Il suo identikit è semplice: piccolo di statura, un accento francese marcato, una sigaretta perennemente in mano.
Eppure Topolino, a dispetto del suo nome d’arte, è uno dei make up artist più grandiosi in circolazione. Talentuoso e fantasioso, più che un truccatore è un artista che usa il corpo come tela ed i cosmetici come tecnica pittorica.
Un visionario maestro d’arte, alla continua ricerca di nuovi e diversi modi per comunicare bellezza: Topolino usa fiori, piume, garze, glitter stravolgendo le regole del trucco convenzionale. Un perfezionista capace di ragionare fuori dagli schemi.

Gli esordi e la carriera

Nato e cresciuto a Marsiglia, metà francese e metà italiano (“Je suis Marseille!” dice di sé) Topolino inizia la propria gavetta a 16 anni presso l’Atelier “Paralelle”. Erano i primi anni ’80 e i suoi genitori non avevano abbastanza soldi per permettergli di studiare come stilista: Topolino non demorde e lavora come apprendista parrucchiere imparando anche a truccare “su campo”, direttamente sui clienti. In atelier, si occupa di acconciature, moda, trucco, manicure e tutto quello che gravita intorno al mondo dell’immagine. Questo percorso formativo non si concluderà in maniera positiva: lo stile di lavoro è troppo convenzionale e lui non ha intenzione di seguire quelle regole.

Dopo un breve periodo di collaborazioni con giovani registi teatrali e cinematografici, tra i quali Jean Cocteau, all’età di 19 anni Topolino si trasferisce a Parigi, città anelata fin da quando era piccolo, per avviare la propria carriera di truccatore. Correva l’anno 1984, un periodo florido per la moda e la sua industria, i cui talenti hanno rapidamente raggiunto il successo.

topolino copertine

Topolino realizza il suo primo editoriale per L’Officel proprio all’età di 19 anni: in aeroporto, in viaggio per Parigi, incontra un modello conosciuto già ai tempi del salone. Tra un’attesa e l’altra, mentre il volo era in ritardo, parlano di Parigi, di capelli, di trucco e delle nuove opportunità lavorative della capitale. Si scambiano i numeri di telefono: qualche ora dopo essere arrivato nel suo appartamento parigino, viene contattato e si fionda sul set. È fatta, la sua carriera ha inizio.

Topolino è pronto a cavalcare quest’onda: entra in contatto con artisti del calibro di Grace Jones ed Andy Warhol, insieme a stelle della moda come Karl Lagerfeld , Alexander McQueen e Philip Treacy oltre ai fotografi Jean Baptiste Mondino e Nick Knight. Appare sulle riviste di moda come come Vogue, The Face & I-D fino ad arrivare, nel 1995, ad essere celebrato al Musée de la Mode con uno spettacolo in suo onore.

Nel 2003, Topolino lascia la Francia e si prende una pausa. Si trasferisce in Italia fino al 2008, anno in cui termina il suo periodo sabbatico, per poi rigettarsi nella mischia della capitale francese ma non senza difficoltà. Con una reputazione e una solida fama alle spalle, il truccatore torna in un ambiente che però non lo conosceva più. In pochi anni, tutto era cambiato:

Quando sono tornato al settore ed era digitale, per me è stato difficile. I fotografi si lamenterebbero e direbbero che uso molte basi. Io no, uso trucco e polvere ma i fotografi volevano lasciare la pelle. Per me non è possibile. Non posso lasciare punti, mi dispiace. Questo nuovo modo di lavorare è stato un grande cambiamento.

I giochi cambiano, come riconosce durante un’intervista esclusiva con Maxine Leonard ma lui, dopo una vita passata sul set ed una incrollabile passione per il proprio lavoro, afferma con serenità che

Ho iniziato il mio lavoro a sedici anni. Il mio lavoro è la mia vita ma non voglio più sentire lo stress.

Nel 2002 Topolino ha pubblicato il suo libro “Make-up Games”, una raccolta delle sue opere più spettacolari, acquistabile qui.

topolino portfolio collage

la poesia del suo lavoro

Molto più di un truccatore: Topolino è un artista che ha usato viso e corpo come pretesto per dare una forma alle sue visioni, alle sue fantasie e sogni. Ed è proprio quest’ultimo il mondo da cui la sua opera trae maggior nutrimento: le favole, i miti, le leggende si animano sulla pelle dei modelli e delle modelle che trucca sul set e sui quali rivivono i sogni dell’infanzia. Clown, cartoni animati ma anche “opere” liberamente ispirate al mondo dell’arte, seppur sgombre da riferimenti storici.
L’unica dimensione che conta sembra essere quella del sogno, dell’infanzia e dell’immaginazione: da autodidatta, Topolino cambia il modo di lavorare con il trucco e anche la prospettiva di chi ammira il suo lavoro. Disegna sulla pelle con le penne a sfera, usa bottoni, vernici e metalli, crea stelle con le matite occhi e bikini con finte abbronzature.

Non gli servono grandi attrezzature: Topolino è famoso per possedere il più piccolo kit di lavoro, un marsupio grande quanto un fazzoletto e poco contano anche le marche di cosmetici e strumenti, eccezion fatta per la vaselina.
Come i bambini che con pochi pastelli a disposizione creano lavori dalla grande capacità espressiva, anche Topolino ha dimostrato che la creatività non necessita di grandi mezzi per essere comunicata con intensità e forza.  Il suo lavoro oltrepassa i confini: la creazione dei personaggi più strani ed i look sperimentali influenzeranno un’intera generazione di make up artist, con le sue visioni iconiche e fantastiche, rivelatrici di un vero e raro talento artistico.

Il Topolino anticonformista. Genuino e sincero, amante di cappelli e scarpe ma, prima di tutto, della libertà.

 

Fonti consultate:
underskinedit.com
agnautacouture.com
makeupartistnasia.blogspot.com
laurahuntmakeup.com
callisteagency.com

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