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Max Factor, storia di un truccatore da Oscar | #PERSONAGGIcosmetici

La storia del trucco si intreccia a quella di uno dei suoi più grandi padri, Max Factor. Storia che racconta, insieme ad una vita così connessa all’amore per il make up, la scoperta dei più preziosi saperi del truccatore moderno.

C’era una volta Max Factor: un piccolo uomo, alto poco più di un metro e mezzo, che a dispetto della propria statura ha portato incommensurabile grandezza in tutti i regni in cui ha messo piede.
Dalla corte dello Zar Nicola II a quella ben più patinata della Hollywood di inizio secolo, gli studi e le scoperte di Max Factor, makeup artist fin dalla tenera età, hanno accompagnato l’evolversi dell’intera industria cosmetica e influenzato le tecniche di tutti i truccatori moderni.
A lui, l’attrice Clara Bow deve le iconiche labbra a forma di cuore. I riccioli rossi che incorniciano le fitte ciglia di Lucille Ball furono una sua intuizione così come il biondo platino di Jean Harlow, sogno di milioni di donne (e di uomini).
Una vita quasi fiabesca la sua, interamente spesa e destinata a cambiare, in tutti i sensi, il volto della bellezza.

da maksymilian faktorowicz a max factor: storia di un uomo e di un marchio

max factor storia ritratto
Credits: commons.wikimedia.org

Maksymilian Faktorowicz nacque nel 1877 a Zdunska Wola, un piccolo centro nei pressi di Lodz, da Abraham e Cecylia Wroclawska. La famiglia, di origine ebraica, era di origini molto umili: se non vi è certezza circa il mestiere di Abraham e sul numero esatto dei componenti della famiglia, tutte le fonti riportano che Maksymilian, fin da bambino, ha dovuto contribuire all’economia familiare.
Non potendo accedere ad un’istruzione formale, all’età di sette anni Maksymilian fu dapprima mandato a vendere arance, caramelle ed arachidi nei pressi del Czarina Theater di Lodz. Ad otto anni divenne l’assistente di un farmacista; a nove, apprendista presso il principale salone di bellezza della sua città.

L’antisemitismo della Russia zarista lo costrinse, nel 1904, ad emigrare negli Stai Uniti insieme alla sua famiglia. Una volta arrivato a Los Angeles, nel 1909, inizia a collaborare con il mondo dello spettacolo e già l’anno successivo elabora il primo trucco cinematografico,  studiato appositamente per il grande schermo. I suoi studi per il trucco su pellicola ortocromatica e, successivamente, per la pellicola pancromatica e la successiva elaborazione di prodotti che miglioravano la resa del make up e le discromie in relazione al tipo di pellicola, gli valsero un Academy Awards nel 1928. Il Supreme Grease Face Paint, uno speciale fondotinta in tubetto,  fu il cavallo di battaglia di questo importante traguardo e divenne, a tutti gli effetti, il fondotinta delle star. Il progressivo lavoro di ricerca nei laboratori di Hollywood portò alla successiva elaborazione del Pan Stick by Max Factor, un fondotinta in stick e di applicazione, rispetto al Greasepaint, “facile come un rossetto”.

Ma le scoperte di Max Factor non si fermano qui: attraverso la teoria della Color Harmony, il truccatore fu anche il primo ad intuire l’importante correlazione tra i colori naturali di viso, occhi e capelli ed i colori applicati per il make up, gettando le basi di quella che oggi chiamiamo Armocromia. Inoltre, mise a punto un raffinato strumento per studiare le proporzioni del viso, il Beauty Calibrator, attraverso il quale fu possibile elaborare delle schede trucco personalizzate per ogni cliente.

Il marchio Max Factor: storia e attualità del brand più amato di Hollywood

La Max Factor Company nasce dunque ad opera del truccatore, nel periodo immediatamente successivo al suo trasferimento in California. Da allora, fu un crescendo di successi che hanno portato i prodotti Max Factor ad essere tuttora presenti nell’Olimpo di Hollywood: oggi il brand è di proprietà della multinazionale americana Procter & Gamble. Negli altari del marchio, non si contano più i cosmetici che hanno regalato una svolta: tra i prodotti vincenti degli ultimi decenni spiccano i fondotinta Max Factor Miracle Touch e Face Finity Max Factor insieme al Mascara Max Factor False Lash Effect. Ed anche il rossetto liquido no- transfer Max Factor Lipfinity, la cipria Max Factor Creme Puff, i correttori Max Factor che, in tutte le formule, sono diventati autentiche leggende così come leggendarie sono state le collaborazioni con Gwyneth Paltrow e con i truccatori Pat Mc Grath e Rajan Tolomei, quest’ultima attualmente attiva.

La biografia Max Factor, la storia di questo pilastro dell’industria cosmetica, è ricca di scoperte, di dedizione al proprio lavoro inteso come autentica missione. Ma la più grande intuizione di questo grandioso make up artist fu quella di estendere alle donne “comuni” gli stessi metodi e prodotti che venivano impiegati per valorizzare le grandi star, fornendo loro gli stessi prodotti e coniando il termine “make-up”, affinché ciascuna potesse sentirsi “bella… come una diva”.

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