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Elizabeth Arden: vita dietro la Red Door | #PERSONAGGIcosmetici

Elizabeth Arden
Courtesy: Elizabeth Arden

Ripercorriamo la storia di Elizabeth Arden: vita tinta di rosso la sua, tra le grandi scommesse della bellezza e le battaglie per i diritti delle donne.

Prendi una New York di inizio secolo ed una giovane donna, appena tornata da una suggestiva Parigi. Aggiungi l’impegno e la sensibilità per la questione femminile, la battaglia per il “diritto al bello” ed il talento per il marketing, perfezionato da un tocco di rossetto rosso.
Emerge il ritratto di Miss Elizabeth Arden, pioniera dell’estetica di lusso, appassionata di formule cosmetiche e coraggiosa sostenitrice del cosiddetto woman power, in una delle epoche storiche più delicate per la lotta all’uguaglianza da parte delle donne di tutto il mondo.

florence nightingale, biografia breve di una mancata infermiera

Florence Nightingale Graham nacque nel 1878 in Canada, nella regione dell’Ontario. All’età di 24 anni, decide di abbandonare gli studi da infermiera e raggiungere il fratello maggiore a New York. Inizia a lavorare per Eleanor Adair, in uno dei più prestigiosi saloni di bellezza della Grande Mela, situato sulla Fifth Avenue.
È subito amore: non appena appresi i primi rudimenti del mestiere, la Nightingale si rimbocca le maniche e nel 1910, spinta dalla sua grande ambizione e dal talento per il marketing, si lancia nell’imprenditoria e con 6000 dollari, restituiti in soli 6 mesi, apre il proprio salone di bellezza.
Nasce così Elizabeth Arden, una firma che omaggia sia l’amica Elizabeth Hubbard sia il poema di Alfred Tennyson “Enoch Arden”.

elizabeth arden vita beauty lesson
Courtesy: Elizabeth Arden

Elizabeth Arden: vita della leggenda nascosta dietro la red door

Elizabeth Arden Red Door non è solo uno dei profumi Elizabeth Arden più iconici del brand, ma prima di tutto l’elemento distintivo del primo salone di bellezza, situato anch’esso sulla Fifth Avenue, il cuore dell’eleganza e del lusso newyorkese. Le tre salette erano così curate in tutti i dettagli e l’ambiente così accogliente che ben presto, dietro la porta rossa, iniziò a crearsi la fila di clienti desiderose di provare i trattamenti proposti dalla Arden in un’atmosfera che coniugava alla perfezione intimità e lusso accattivante.
All’interno del salone prende corpo il concetto di Total Beauty: si effettuano massaggi, lezioni di yoga, di fitness e Miss Arden non manca di sottolineare l’importanza di una dieta sana, dell’esercizio fisico ed i primi rudimenti di quello che sarebbe stato il fondamento della skincare moderna: la protezione solare.

I risultati furono pienamente soddisfacenti: tra i mobili d’epoca e gli elementi color rosa intenso, la Arden diventa CEO della propria azienda in un periodo storico in cui le donne non hanno ancora il diritto di voto.

Ogni donna ha il diritto di essere bella

Da questo assunto di base parte il lancio della prima crema viso Elizabeth Arden, formulata dalla stessa con l’aiuto di un amico farmacista e proposta dapprima all’interno del salone. Il successo del salone e della crema spinsero la Nostra a non cullarsi negli allori ma piuttosto ad andare avanti, ad imparare tecniche nuove sia nell’ambito del benessere, sia per il make up e, per farlo, vola a Parigi. Da questo importante viaggio, Liz torna con tanti spunti a rinforzo della propria idea di total beauty e con prodotti make up avanguardistici, sempre più convinta che la propria clientela vada coccolata e così fidelizzata, sempre più convinta che per fare soldi, si devono spendere soldi.

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Miss Arden e le suffragette: significato e valore di una causa condivisa

Le suffragette: storia lunga e travagliata quella del movimento per l’emancipazione più conosciuto al mondo, che nasce per rivendicare il voto alle donne (in Inghilterra ottenuto nel 1928) ma che nel tempo si trasforma e reclama la parità dei diritti, in senso più ampio. In più di un secolo di storia, il movimento delle suffragette ha incrociato la vita e la storia di diverse donne famose: una di queste, fu proprio la nostra Elizabeth Arden.
Era il 1915: un corteo di suffragette coraggiose sfida la Grande Mela e, proprio nella Fifth Avenue, culla delle donne benestanti ma senza empowerment, si realizza una delle più importanti manifestazioni del movimento.
Nella Fifth Avenue vi era anche Miss Arden, nel suo bellissimo salone costato lacrime e sudore: ai tempi lavorava dodici ore al giorno occupandosi di tutto, contabilità, clienti, trattamenti, pulizie con lo scopo di poter ripagare il debito contratto col fratello, dopo essersi vista negare un finanziamento dalle banche a causa del proprio status di “donna non sposata”.  Quella mattina, Elizabeth sente di dover contribuire al suffragette movement e lo fa distribuendo un rossetto rosso a tutte le manifestanti. Il gesto passa alla storia e anche Elizabeth ne diviene parte.

elizabeth arden vita 8 Hour Cream
Courtesy: Elizabeth Arden

elizabeth arden 8 hour cream ed altre geniali intuizioni

elizabeth arden vita 8hour cream manifesto
Courtesy: Elizabeth Arden

Non contenta di aver dato al rossetto rosso significato di lotta e liberazione dall’oppressione maschile, la Arden continua la scalata al successo. Quasi ogni anno apre un negozio nuovo ed è la prima a portare, sul territorio americano, il concetto di destination SPA: la Maine Chance Spa di Mont Vernon è un luogo in cui ci si prende cura di se stessi e dove la bellezza esteriore viene coltivata partendo dall’interno. Dagli anni ’30 fino al Dopoguerra, si susseguono tutta una serie di nuove proposte e di prodigiose intuizioni che contribuiranno a consolidare sia la fama di Elizabeth che la crescita del suo impero. Nel 1930 esce sul mercato la più iconica delle Elizabeth Arden creme viso, la Height Hour Cream: un balsamo riparatore da lei stessa formulato, in origine, per curare le piaghe dei suoi cavalli. La leggenda narra che un giorno Liz lo applicò sul ginocchio sbucciato del bambino di una cliente e che la ferita sparì dopo sole otto ore: da questo aneddoto, il nome del prodotto.

Elizabeth Arden dish course on beuty
Courtesy: Elizabeth Arden

Grazie a lei, anche il mondo del make up fu oggetto di importanti passi avanti: nel 1933 condusse un programma radiofonico, “La via della bellezza di Elizabeth Arden” diventando, di fatto, la prima influencer della storia ed introducendo il concetto di make up tutorial con la distribuzione del kit di benessere domestico, corredato dal disco con le registrazioni della trasmissione.
Ma l’intuizione più prodigiosa, che consacrò la Elizabeth Arden Makeup, fu quella legata alla teoria del total look, che consisteva nell’ abbinare smalto e rossetto, insieme al fard, utilizzandoli nel medesimo colore. Nacque così “Montezuma Red” un rosso polivalente che si accostava perfettamente al colore delle uniformi militari femminili in tempo di guerra.

I prodotti Elizabeth Arden, nel tempo, si arricchirono con una vasta gamma di profumi: dal primo ed indimenticabile Blue Grass, ancora oggi sul mercato, al prestigioso cavallo di battaglia “Elizabeth Arden 5th Avenue” fino ai più attuali, tra cui “Elizabeth Arden Green Tea”.

Queen ElizabetH

elizabeth arden vita ritratto
Courtesy: Elizabeth Arden

Le conquiste di questa donna vulcanica non sembrano conoscere tramonto. Elizabeth è un vero genio del marketing, come lo dimostrano i primi spot di bellezza proiettati nelle sale cinematografiche e la fortunata collaborazione con Chrysler da cui nasce Imperial Rosa, una linea di prodotti makeup uscita in esclusiva per la casa automobilistica.
Il marchio raggiunge anche il mondo della moda quando, nel 1962, Liz assume Oscar de la Renta per disegnare una linea che sarà poi distribuita nei saloni della Fifth Avenue diventando, di fatto, la prima persona a credere nel talento dello stilista dominicano.

A quasi 70 anni dalla sua morte, dopo 17 società e 40 saloni di bellezza sparsi in tutto il mondo, il suo impero prospera sotto le ali di Revlon che porta avanti con determinazione l’ideale di una donna che, nata suffragetta, conquista la copertina del Times.

Lei, la Regina del Beauty, non teme confronti nemmeno con la storica rivale Madame Estée Lauder: d’altronde…

C’è solo un’altra Elisabetta, ed è la Regina

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