Impossibile contare tutti i benefici estetici dell’acido ialuronico: Viso disteso e pelle idratata i più visibili, ma in questo articolo, grazie alla nostra esperta, ne scopriremo molti altri!
Antirughe, idratante, riempitivo, elasticizzante sono gli aggettivi che sentiamo più di frequente quando sentiamo parlare di acido ialuronico: proprietà fondamentali per la pelle, che hanno fatto guadagnare a questo paladino della giovinezza un posto d’onore tra gli ingredienti delle creme e nella lista dei trattamenti cosmetici più efficaci per assicurare il massimo turgore al nostro viso.
Per capire meglio a cosa serve l’acido ialuronico e come usarlo però, è necessario conoscerne composizione e funzionamento: niente paura, è più semplice di quel che sembra!
Che cos’è l’acido ialuronico?
L’acido ialuronico (Hyaluronic Acid – HA) è una molecola prodotta naturalmente dal corpo umano, concentrata maggiormente nei tessuti connettivi: strutture cellulari che uniscono, sorreggono, “connettono” appunto i nostri apparati. È la sostanza che “riempie” gli spazi tra cellule e tessuti ma anche quella che contribuisce a difenderci da batteri nocivi e virus.
Le articolazioni e l’umor vitreo ne contengono la più alta percentuale, oltre alla pelle, le pareti dell’aorta ed il cordone ombelicale. L’acido ialuronico esiste in tutti gli esseri viventi (con la medesima struttura), compresi i microrganismi, alcuni dei quali rappresentano fonti preziose di approvvigionamento e dai quali può essere estratto per diversi usi.
Proprio per la sua biocompatibilità e la funzione connettiva, è impiegato da anni nel campo della medicina, con particolare successo in nella chirurgia ortopedica ed oftalmica. Inoltre, l’acido ialuronico è una componente essenziale per la produzione ed il mantenimento di adeguati livelli di elastina, collagene e per la preservazione di un giusto livello di idratazione dei tessuti.
Acido ialuronico viso: proprietà e vantaggi
Una molecola polivalente, l’acido ialuronico: viso, articolazioni, cuore ed occhi traggono il massimo beneficio dalle proprietà di questa materia impiegata con successo negli interventi quanto nella medicina estetica o nella semplice skincare routine.
L’acido ialuronico, come abbiamo già visto, è già di per sé un attivatore di collagene ed elastina, contribuendo a rendere la pelle più tonica ed elastica. Livelli adeguati di acido ialuronico contribuiscono a:
- Conferire al volto ed alla pelle un aspetto compatto e disteso;
- Rafforzare le barriere esterne, rigenerandone i tessuti;
- Mantenere i tessuti idratati, grazie alla capacità di immagazzinare acqua fino a 1000 volte il proprio peso e di rilasciarla gradualmente;
- Difendere la pelle dai raggi UV, riparandola da eventuali danni.
Così come per collagene ed elastina, anche la concentrazione di acido ialuronico si abbassa con l’avanzare dell’età e questo contribuisce alla perdita di tono della pelle ed alla formazione di rughe.
La materia prima e le sue forme
Similmente a molte altre sostanze, l’acido ialuronico impiegato in cosmetica presenta delle differenze rispetto a quello prodotto dal nostro corpo in maniera naturale.
In passato, l’acido ialuronico era estratto dai tessuti animali, come le creste di gallo, o dal cordone ombelicale umano. Tali tecniche comportavano, però, un’ulteriore procedura di depurazione per rendere la sostanza il più possibile scevra da eventuali virus animali o sostanze nocive ad essa collegate. Per questo motivo oggi si predilige l’ottenimento tramite processo di fermentazione batterica, di gran lunga meno esposta a criticità di questo tipo.
Oggi invece la materia prima viene costituita in laboratorio, anche perché l’HA, a causa del suo alto peso molecolare, non penetra nella pelle a meno che non venga rimaneggiato chimicamente. Quindi, quando si tratta di acido ialuronico ad uso cosmetico in realtà parliamo ialuronato di sodio, un suo derivato, che attraverso un peso molecolare più piccolo riesce ad introdursi nello spazio intercellulare.
In base al peso molecolare scelto, l’acido ialuronico così trattato produrrà dunque, diversi esiti:
- L’alto peso molecolare garantirà una minore perdita di acqua, grazie al film protettivo capace di generare sulla pelle;
- Il medio peso molecolare consolida la funzione protettiva ed idratante sopra descritta;
- Il basso peso molecolare consente alla molecola di penetrare negli strati più profondi dell’epidermide, esercitando quindi un’azione più efficace non solo in termini di idratazione, ma anche di elasticità e di tono.
L’acido ialuronico idrolizzato (ad alto peso molecolare) svolge quindi un’azione levigante sugli strati superficiali della pelle, lo ialuronato di sodio (a basso peso molecolare) agisce negli strati più profondi. Da questo ingrediente, inoltre, possono derivare diverse varianti, che avranno a loro volta caratteristiche leggermente differenti. Si possono distinguere e inserire in un cosmetico tante varianti di questo splendido ingrediente, che differiscono non solo per il peso molecolare, ma anche per il modo in cui trasportano altre sostanze o viene trasportato. Basti pensare all’acido ialuronico incluso in microsfere, nei fantastici liposomi oppure all’acido ialuronico crosslinkato che, come ci spiega la nostra esperta Elisabetta Casale, Farmacista Cosmetologa e consulente di marketing cosmetico, riesce a creare una rete protettiva e distensiva e agisce da carrier per altre sostanze:
Gli idrogel a base di acido ialuronico cross-linkato (crossHA) sono da tempo largamente utilizzati dall’industria cosmetica come filler iniettabili. Oggi questo tipo di idrogel ha dimostrato ottime performance anche come ingrediente per prodotti ad uso topico .
Ci sono in commercio diversi tipi di acido ialuronico crosslinkato: ad esempio, quello con Cross HA-3 (INCI name: Sodium Hyaluronate Crosspolymer-3) è stato sottoposto a studi in vivo e in vitro e ha dimostrato che usandolo insieme a Niacinamide, rilascia l’attivo (niacinamide) gradualmente e in modo continuativo verso le cellule epidermiche, migliorandone la biodisponibilità.
I crosslinkati, quindi, oltre ad idratare la pelle possono funzionare da delivery system; inoltre, creano un film protettivo sulla superficie della pelle riuscendo a distendere le rughe di espressione.
Infine, poiché sono meno suscettibile alla degradazione enzimatica rispetto all’acido ialuronico HA, rimangono più a lungo sulla pelle, prolungando l’effetto antiage.
I trattamenti
L’impiego dell’acido ialuronico in medicina è di tipo principalmente iniettivo, soprattutto per quanto riguarda le problematiche a carico delle articolazioni, per le quali però esistono anche integratori acido ialuronico che agiscono come coadiuvanti nelle terapie e possono essere assunti come terapia preventiva.
Anche la medicina estetica si avvale delle iniezioni acido ialuronico: viso, collo e décolleté sono le zone su cui si concentrano maggiormente i trattamenti filler acido ialuronico. Inoltre, il filler riempitivo viso può interessare anche la zona perioculare, qualora la crema contorno occhi acido ialuronico si riveli insufficiente nel miglioramento della problematica, oppure nella zona labiale. Preme sottolineare che il ricorso a questi trattamenti può essere utile o parzialmente risolutivo non solo per gestire i segni del tempo ma anche gli esiti cicatriziali, siano essi post acneici o post traumatici.
la concentrazione di acido ialuronico: facciamo chiarezza con l’esperta
In merito alla concentrazione contenuta nei trattamenti o nelle creme, sono stati svolti degli studi che dimostrano l’efficacia già allo 0,1%. Nonostante ciò, certi sieri viso acido ialuronico spesso riportano una percentuale che arriva fino 70% o addirittura viene segnalato come acido ialuronico puro, dando ad intendere che non sia viziato da altri ingredienti. Si tratta di comunicazioni fuorvianti.
“Partiamo dal contrario – spiega la nostra esperta- In laboratorio, quando facciamo un gel con l’1% di acido jaluronico il composto diventa molto viscoso e perciò farebbe molta fatica a fuoriuscire da un packaging. Inoltre sulla pelle risulterebbe appiccicoso e fastidioso. Con l’aumentare delle concentrazioni diventa sempre più rigido: a 8-10% diventa semisolido, tipo una gelatina budinosa, sopra il 20% non si solubilizzerebbe bene e aumentando ancora otterremmo una poltiglia di cristalli inusabile e non lavorabile. Quindi è importante leggere attentamente le etichette e gli INCI perché è vero che l’acido jaluronico sarà al 50%, ma il 50% di una soluzione acquosa o un complesso di acido jaluronico composto da acqua e altro”.
Anche se diverse persone sono portate a pensare all’acido ialuronico come fantastico ingrediente unico, forse in virtù delle eccellenti proprietà idratanti, in realtà proprio per queste è un ottimo veicolatore di attivi nutrienti, ai quali è possibile ed è consigliabile combinarlo al fine di sfruttarne pienamente tutti i vantaggi. La Dott.ssa Casale infatti ci spiega:“Io direi che un solo ingrediente spesso, seppur valido, non può soddisfare tutti i bisogni. Il bello dell’acido jaluronico è che va bene quasi ovunque, è solo incompatibile con ingredienti cationici e poco altro; per il resto è veramente molto idratante senza essere comedogenico o macerativo ma di fatto non è antiossidante, né stimolante, nè nutriente quindi, usato da solo, non può fare miracoli”.
Inoltre, per quanto concerne la combo con altri ingredienti che possono essere contenuti nelle creme, l’esperta ci rivela: “Io lo aggiungo sempre alle formulazioni come idratante, ma poi abbino uno o più oli o burri naturali, soprattutto su prodotti per la cute secca o matura, dove inserisco anche antiossidanti e peptidi. Invece, per le pelli sensibili lo inserisco in abbinamento ad antiinfiammatori naturali come 18 beta, calendula o bisabololo ed a ristrutturanti di barriera; per pelle mista lo abbino a piante seboregolatrici e per le cicatrici lo impiego come riepitelizzante o insieme a disarrossanti, lenitivi ed epitelizzanti come olio di oliva ozonizzato, ceramidi, melograno, olio di ribes, ed altri ancora”.
Quindi un bellissimo ingrediente che però esplica al meglio le sue potenzialità se combinato ad altri.
Si conclude così il nostro viaggio alla scoperta di questo prodigioso ingrediente, forse con qualche consapevolezza in più che ci impone di aggiungere anche “riparatore e veicolatore” alla lunga lista di benefici dell’acido ialuronico. Controindicazioni? Nessuna: dove c’è acqua, c’è solo vita.
L’HA è una molecola straordinaria, credo che sia difficile trovare un’altra sostanza che “leghi” così tanta acqua: ecco spiegato il perché del suo grande successo
Elisabetta Casale
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